Settimana Mariana 2011 – Lezione di P. Giuseppe Galassi – MARIA NELLA SACRA SCRITTURA
Lezione di P. Giuseppe Galassi dell’Ordine dei Servi di Maria
MARIA NELLA SACRA SCRITTURA
09 SETTEMBRE 2011
PARROCCHIA MARIA SS. ANNUNZIATA LEONFORTE
Prima di cominciare a trattare il tema “ Santa Maria nella Sacra Scrittura “ vi faccio una serie di interrogativi: Cosa vi piace di vostra madre? Come la vedete?
Lezione di P. Giuseppe Galassi dell’Ordine dei Servi di Maria
MARIA NELLA SACRA SCRITTURA
09 SETTEMBRE 2011
PARROCCHIA MARIA SS. ANNUNZIATA LEONFORTE
Prima di cominciare a trattare il tema “ Santa Maria nella Sacra Scrittura “ vi faccio una serie di interrogativi: Cosa vi piace di vostra madre? Come la vedete?
Sono convinto che ognuno della propria madre dirà: “ che santa donna, che bella, che buona “ e inoltre molto spesso si esaltano alcune caratteristiche del tipo: una mamma decisa, generosa, provvida, sollecita, dedita al sacrificio. Quindi ognuno di noi della propria mamma vede tante cose belle ma è giusto e doveroso vedere anche dei difetti, ma quando si parla della nostra mamma le cose belle hanno la prevalenza. Noi possiamo dire qualcosa della nostra mamma perché abbiamo vissuto insieme a lei, perché, come si dice, l’abbiamo sperimentata.
Di Maria cosa possiamo dire, se non la conosciamo come conosciamo la nostra mamma della consanguineità? E’ chiaro che di lei abbiamo solo concetti confusi. La Madonna deve essere imitata, non può essere esaltata, né tanto meno possiamo rivolgerle la nostra devozione, con la Madonna dobbiamo avere un rapporto più essenziale come con la nostra mamma, la devozione si deve avere verso i Santi. Allora dobbiamo conoscerla meglio per poterla amare, per poterla pregare meglio, per potercela sentire più vicina.
Ho sempre preferito presentare la Madonna in modo molto semplice, e mi soffermo ad analizzare, in particolare, la sua vita a Nazareth. Durante il Settenario in onore di Maria SS. Addolorata, durante la quaresima scorsa, è stato commentato il decreto dell’Apostolato dei Laici. E in particolare il n. 4 di questo documento afferma “ Modello perfetto di vita cristiana è Maria di Nazareth perché a Nazareth viveva una vita comune a tutte le donne, piena di sollecitudine familiare e piena di lavoro, adesso pur essendo assunta in cielo continua ad interessarsi di noi”.
Quindi Maria vuole essere imitata perché più la conosciamo più la possiamo imitare e la possiamo far conoscere agli altri. E quindi ecco il primo interrogativo: Chi è per me Maria di Nazareth? Chi è questa donna che tutti chiamano beata? Chi è questa donna esaltata dalla musica, dall’arte, dalla poesia, dalla Chiesa, dai conventi? Non a caso, lei stessa ha detto: “ tutte le generazioni mi chiameranno beata”, quindi chi è per noi oggi Maria? E la risposta più vera ci viene proprio dalla sacra scrittura, dalla Bibbia, cioè da ciò che Dio stesso ha detto di lei. Già partendo dal nome, Maria, il nome alle donne era dato ai tempi di Gesù dalla Madre, quindi fu Sant’Anna a scegliere il nome Miriam, che vuol dire donna amata da Dio, donna sognata da Dio, donna voluta da Dio, ecco che già il nome è tutto un programma. Adesso andremo a capire perché questa Donna è amata da Dio e addirittura sognata da Dio.
La Genesi (3,15), che è il primo libro della Bibbia è stato scritto 950 anni prima della nascita di Gesù, ma sicuramente è il frutto di una tradizione sugli episodi della storia della salvezza tramandata nei secoli sin da 2000 o 3000 anni prima dalla nascita di Gesù, quindi la Genesi è il libro delle origini in cui si parla della creazione del mondo,dell’uomo e della donna.
E proprio all’origine avvenne un fatto che neanche Dio si aspettava, e più precisamente dopo che Adamo ed Eva che avevano un rapporto familiare con Dio e addirittura Adamo era stato incaricato da Dio a mettere il nome a tutti gli animali, e mettere il nome è un esercizio di potestà, quindi quest’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio, insieme alla donna Eva, aveva tutto, ma ad un certo punto subentra il male, il demonio, il ribelle a Dio, il concorrente di Dio. Che cosa avvenne in questa tentazione?Analizziamo un passo della Genesi (3,15), il demonio tenta prima Eva dicendo: “ perché vi è proibito di mangiare il frutto di quell’albero che sta al centro del giardino? Non lo potete mangiare perché Dio ve lo ha proibito è invidioso di voi, non vi vuole uguali a lui” ( ma di fatto lo erano uguali A Dio perché erano stati creati a immagine e somiglianza di Dio ), quindi Eva comincia a riflettere in modo distolto e pensa: ” le cose stanno in questa maniera? Fa tanto il papà e poi ci proibisce delle cose perché è geloso di noi ?”, pensa in modo assurdo e irrazionale come può un papà essere geloso del proprio figlio o una mamma essere gelosa della propria figlia? Come poteva Dio essere geloso della creatura da lui creata a sua immagine e somiglianza?
Quindi il demonio tenta Eva sull’orgoglio e sulla presunzione “mangiate perché diventerete come lui, ve lo ha proibito, si apriranno i vostri occhi “, Eva prende il frutto e ne mangia, che poi sia una mela dal punto di visto fisico o qualcos’altro questo non ha importanza, ci potrebbe essere anche un errore di trascrizione perché il termine mela deriva dal latino malum che vuol dire sia melo o mela che male, quindi il male concorrente di Dio. Eva vide che la mela era molto bella, era un frutto meraviglioso bello a guardarsi e gustoso a mangiarsi, questa sottolineatura sta ad indicare che Eva non solo venne tentata nell’orgoglio ma anche nella gola anche dal consumo materiale del peccato, vedi il consumismo di oggi per aprire una breve parentesi.
Quindi Eva dopo che ebbe disubbidito al comando di non mangiare il frutto tenta anche Adamo e quindi si aprirono i loro occhi, si ritrovarono nudi, cosa che prima era del tutto naturale, ma ora subentra il male, ora si vergognano di loro stessi, si misero delle foglie di fico e si nascosero, quindi con il peccato avviene una prima rottura tra l’uomo e la donna, tra marito e moglie, e una seconda rottura con l’Eden, con la creazione, si nascosero non avevano più la gioia di stare all’aperto; ed ecco che interviene Dio:” Adamo dove sei? Perché ti sei nascosto? Perché sei fuggito? Cosa hai fatto “, attenzione alla risposta di Adamo “ la donna che Tu mi hai dato mi ha fatto mangiare il frutto” quindi Adamo mette già le mani avanti per scusarsi quasi da dare la colpa a Dio che gli ha dato la donna che lo ha tentato, Eva dal canto suo, dice: “ il demonio, il serpente mi ha tentato”, quindi nessuno dei due si assume la responsabilità come se non avessero colpa. Dinanzi a questo atteggiamento di difesa e a tutti questi alibi Dio interviene dicendo: “ visto che è così verrà un’altra donna, Eva, che sarà tutto il contrario di te, verrà un altro uomo, Adamo, che sarà tutto il contrario si te”. Allora alla prima coppia, Adamo ed Eva, infedeli, non obbedienti e non riconoscenti, Dio che è Padre, crea l’alternativa, Gesù e Maria di Nazareth, l’uno viene da Dio quindi incarna la divinità e l’altra pur venendo da Dio viene dalla terra, come dire la nuova coppia è impastata con il cielo e con la terra, per dire come Dio non fa niente da solo. E dopo Dio si rivolgerà al serpente preannunciandogli che la nuova donna gli schiaccerà il capo e che striscerà per terra e a Eva dirà che partorirà i propri figli con il dolore.
Quindi verrà un’altra Eva, in questo si denota che Dio ha già previsto Maria di Nazareth nel momento del fallimento e della caduta quindi subentra la nuova Eva cioè Maria di Nazareth, Eva che vuol dire madre dei viventi e Maria che vuol dire madre dei credenti; mentre Eva si fa fecondare dal demonio, Maria si fa fecondare dallo Spirito Santo; mentre Eva chiacchiera con il demonio, Maria ascolto Dio; mentre Eva si nasconde, Maria si fa trovare. Ecco perché Maria diventa la terra aperta dinanzi a Dio, da qui la bella espressione di P. Davide Maria Turoldo “ Maria tu sei terra obbediente “ Maria il solco aperto.
Quindi questa donna sognata e amata da Dio è già prefigurata nel momento in cui Adamo ed Eva disobbediscono a Dio e quindi la speranza non viene meno quella promessa di Dio si verificherà, passeranno diversi secoli e finalmente nella pienezza dei tempi Maria partorisce Gesù il figlio di Dio, il verbo incarnato.
Quindi questa nuova coppia è l’alternativa alla prima coppia, Adamo ed Eva, che ha peccato. E proprio questo peccato è detto peccato originale,cioè il peccato delle origini è il peccato che abbiamo sin dalla nascita, è il peccato che porta tutta la creazione, è il peccato che ha inquinato tutto quello che Dio aveva creato; il battesimo ha cancellato questo peccato ma ne rimangono gli effetti, Gesù incarnatosi ha creato l’uomo nuovo ma rimangono ancora gli effetti di quel peccato originale. Maria con la sua immacolata concezione ha annullato in Lei la colpa originale ma anche in noi, quindi con il battesimo noi siamo veramente creature nuove e figli di Dio a tutti gli effetti, non da sangue e non da carne siamo nati, ma da Dio, quindi il vero giorno del nostro compleanno dovrebbe essere il giorno del nostro battesimo e non il giorno in cui veniamo al mondo.
Quindi il peccato di origine che cos’è, sicuramente non è un peccato di sesso; si aprirono i loro occhi e subito nasce il conflitto tra l’uomo e la donna, che ci sarà sempre, non a caso Jahvè dirà alla donna “ tu sarai dominata dal tuo uomo , è un peccato di orgoglio, Adamo ed Eva hanno detto a Dio “ Vattene, non abbiamo bisogno di te, facciamo tutto da noi”, ma nessuno puoi fare nulla da solo, dipendiamo dalla A alla Z da Dio, non come schiavo ma come figlio, non siamo autosufficienti perchè siamo esseri finiti e non infiniti; quindi Adamo ed Eva hanno detto a Dio Padre “ Vattene possiamo fare da noi, possiamo fare tutto da soli, non vogliamo essere amati “, questo è il vero peccato di Adamo ed Eva, il rifiuto dell’amore di Dio, il rifiuto del papà. Oggi i figli lo possono dire ,compiuti i 18 anni, vado via di casa posso fare da me ma un bambino di 2-3 anni non potrà mai dire ai propri genitori andatevene perché io cresco per conto mio, faccio da me; è assurdo pensare di poter vivere senza Dio. Ecco quindi al Congresso eucaristico di Bari, la meravigliosa l’espressione di Benedetto XVII “ senza Eucaristia non si può vivere “ e quando sarebbe importante capire che bisogna partecipare alla celebrazione eucaristica almeno una volta la settimana, la Domenica.
Quindi la coppia, Adamo ed Eva, che dice a Dio vattene, possiamo fare per conto nostro, possiamo andare per conto nostro, non abbiamo bisogno di te, non vogliamo essere amati, è questo il pensiero dell’Adamo di ieri che rispecchia quello dell’Adamo di oggi: la scienza, la tecnica, il consumismo, il relativismo sono tutte forme con le quali stiamo dicendo a Dio: “ vattene, non abbiamo bisogno di te abbiamo la tecnica, abbiamo la scienza, abbiamo i beni della terra possiamo fare tutto da noi; quindi l’uomo di oggi è capace di andare sulla luna e nello spazio ma non riesce a risolvere il problema della fame nel mondo e del lavoro, non riesce a risolvere i veri problemi dell’uomo. E’ necessario capire che la terra è di Dio, noi non siamo altro che degli amministratori, quindi il peccato di orgoglio di ieri si presenta a maggior ragione oggi, sta crescendo in maniera spudorata, la mentalità di oggi è :” Dio non esiste “ e Giovanni Paolo II, beato, nel concludere l’anno del rosario a Pompei disse:” prendete in mano il Rosario perché l’umanità si sta sempre più allontanando da Dio e sta sempre più diventando orfana “. Oggi il mondo è orfano di Dio, tanta gente è orfana di Dio. Allora noi dobbiamo conoscere di più e meglio la Madonna proprio per capire quale è stata la sua funzione nella storia della salvezza e quale oggi è la sua funzione nei nostri confronti, non a caso il Concilio proclamò: “ pur essendo assunta in cielo continua ad interessarsi di noi “.
Altro passo della Bibbia che ci deve far riflettere è il cap7 versetto 14 di Isaia, al Re Akaz che voleva un segno dell’avvento del regno di Dio, 750 anni prima della nascita di Gesù scrive: “ questo è il segno: ecco una vergine concepirà un figlio lo darà alla luce e lo chiamerà Emanuele cioè il Dio con noi”. Non a caso Gesù era il nome che gli diede Giuseppe, consigliato dall’Angelo, significa Dio salva, ecco perché Gesù è anche il Salvatore e poi l’Emanuele il Dio con noi che diventa in Gesù il Dio per noi.
Altro passo che dobbiamo tenere ben presente è la profezia di Michea: “ e tu piccola città di Davide da te nascerà, non il dominatore del mondo ma il Re buono colui che governerà il mondo: Cristo Gesù”. Quindi Betlemme nella Bibbia vuol dire città del pane, per l’appunto, il pane disceso dal cielo, con la nascita di Gesù il pane discende dal cielo.
Altri passi biblici riguardano i vangeli dell’infanzia di Gesù, l’annunciazione, ecc.. sono passi biblici che ben conosciamo.
Però ricordiamoci quello che è più importante è che Maria non spunta fuori con un ‘annunciazione, Maria è stata preparata all’evento, l’ 8 settembre abbiamo celebrato la sua nascita “ Aurora che precede il segno di giustizia che è Cristo “, tu Maria sei la sorgente della vita perché ci hai portato Gesù. Quindi questa che si è fatta madre si è fatta riempire da Dio, si è fatta plasmare da Dio, si è fatta veramente fare dalla parola di Dio e Benedetto XVI l’ha apostrofata “ La Madre del Verbo di Dio “ che è poi la madre della fede, è quindi Maria questa donna che Dio ha sognato ma che Dio ha anche preparato, che Dio ha riempito di grazia perché doveva essere l’alternativa non soltanto di Eva, ma di tutta le generazioni, Maria come dice Paolo VI è la creatura più vicina a Dio è quella che più le assomiglia, Maria rivela la paternità di Dio, rivela quello che Dio è, quindi incarna l’amore, la bellezza, la pace, l’armonia; questa creatura immacolata è il riflesso di Dio sulla terra che dovremmo cercare di imitare, perché Dio ci vuol vedere crescere spiritualmente, dobbiamo cercare di non rimanere fissati sul fisico e sul corpo, perché non dimentichiamo che l’uomo è creato con il corpo e con l’anima e quindi dobbiamo dedicarci alla cura dell’anima e l’anima si esprime con due grossi elementi: il cervello e il cuore, i pensieri e gli affetti. Allora come alimentiamo i pensieri positivamente? Come curiamo gli affetti positivamente?. L’uomo è creato ad immagine e somiglianza di Dio, corpo e anima, l’anima è la scintilla della divinità e nell’eucaristia mangiamo la divinità, ecco, quindi, come alimento quella parte della mia divinità. Se poi l’uomo si dimentica di Dio è ha soltanto la ragione e il corpo, se perde la ragione diventa un animale feroce e come non osservare le continue violenze che assillano i giorni nostri,l’uomo ha perso la ragione diventando un animale feroce.
Allora dovremmo soddisfare tre stadi: corpo, cuore e mente, perché oggi c’è solo l’esaltazione della corporeità, siamo rimasti ancorati al corpo, il Signore invece ci invita ad elevarci e allora come curare il cuore? Come esaltare la mente? Qual è l’elemento essenziale per far ciò? A questo interrogativo ci risponde Gesù stesso dicendoci:” venite a me, voi che siete stanchi, affaticati e oppressi. Io vi ristorerò, imparate da me che sono mite e umile di cuore “, ecco la terapia di Gesù, è la terapia degli affetti, dei sentimenti, della misericordia, del perdono, il cuore è la sede del perdono e della misericordia.