La gioia per Don Angelo e la solennità dell’Immacolata
(Foto ArtStudio Guagliardo)
Dal 6 al 8 dicembre la nostra confraternita ha gioito e ha partecipato in Cristo a due momenti che hanno ravvivato nella fede la comunità ecclesiastica leonfortese.
Il 6 dicembre Don Angelo Fichera riceveva finalmente il ministero sacerdotale; lui giovane e fervido nella fede, cresciuto in mezzo a noi ha saputo regalarci un momento intriso di felicità che si è trasformata in commozione il giorno dopo quando, da sacerdote, varcava le porte della Chiesa Madre per presiedere la sua prima celebrazione.
Ai piedi della Vergine Maria comincia il suo cammino e la Vergine Madre lo guidi ogni giorno per essere sempre servo per amore.
La solennità dell’Immacolata Concezione di Maria è la festa della grazia e della sua potenza. Ogni 8 dicembre celebriamo la vittoria di Dio sul male, il trionfo della grazia sul peccato, la natura umana viene preservata in Maria dal contagio della colpa e del peccato.
In Maria Dio vede la bellezza creaturale in cui la grazia risplende per opera della sua infinita misericordia, Dio la dona alla Vergine in vista del compimento della salvezza in Cristo. La parola greca “kekaritomène”, con cui l’angelo la saluta e che può essere tradotta “colei a cui è stata fatta grazia”, diviene il nuovo nome attribuito da Dio a Maria.
La Vulgata latina la traduce “Gratia plena”, ma nel greco è molto più forte e precisa. Infatti, quella parola descrive il dono della grazia fatto a Maria dal Signore già prima della sua nascita. Fin dal suo concepimento ella ebbe il privilegio di essere chiamata alla divina maternità, e per questo fu protetta e custodita affinché potesse offrire al Verbo tutta la bellezza della creazione che risplendeva in lei.